Visita alla Città di Como

Arrivando da Via Milano ll nostro itinerario inizia da Porta Torre, ingresso principale alla città murata (parcheggio dietro il Palazzo di Giustizia); si possono vedere le mura medioevali della città e subito dopo, nel cortile della scuola (primo portone sulla destra), le mura romane e nel sottosuolo (visibile prossimamente) la Porta Pretoria, che rappresentarono la caratteristica della città nel periodo appena successivo alla sua fondazione, avvenuta ad opera dei Romani nel 51 a.c.

 
 liceo voltavia cesare cantù

Subito dopo troviamo il porticato neoclassico dell’attuale liceo A.Volta, le cui colonne romane vennero portate qui dopo essere state già riutilizzate nella - non più visibile - chiesa di S.Giovanni in Atrio, sita in piazza S. Fedele. Segue, a ridosso del liceo, la chiesa di S. Cecilia, gioiello dell’epoca barocca con opere del Montalto. Di fronte, con rimaneggiamenti ottocenteschi, il Palazzo Martignoni e subito dopo, recentemente restaurata, la casa in cui è nato l’architetto Antonio Sant’Elia (1888-1916), propugnatore della città futurista; sua è la decorazione a graffito. All’incrocio con via Giovio, la storica farmacia che conserva arredi neorinascimentali del 1890.

santa ceciliacortile Liceo Volta_ Santa Cecilia

 

Proseguendo per via Cesare Cantù si giunge in via Rovelli . In via A. Del Pero interessante è la medioevale facciata del Palazzetto Del Pero . Se invece da Via Cesare Cantu si gira a destra, in fondo alla via Giovio stanno Palazzo Giovio - sede del museo Archeologico - e Palazzo Olginati, nel quale soggiornò Garibaldi, oggi sede del museo Risorgimentale. Da lì, proseguendo per via Vittorio Emanuele, è possibile ammirare a sinistra la casa Negretti, dalle forme del rinascimento lombardo reinventate con gusto ecclettico nel 1900, e sulla destra Palazzo Baragiola notevolmente modificato nell'Ottocento. Più avanti, all’incrocio con via Perti, Palazzo Cernezzi, ora sede del Municipio, sulla quale facciata sono visibili tracce medioevali e rinascimentali, mentre il cortile ha caratteristiche neoclassiche. Di fronte al palazzo domina l’interessantissima Abside della romanica Basilica di S. Fedele, che all’interno conserva affreschi: medioevali, rinascimentali (Andrea De Magistris, Trittico con S. Sebastiano, Madonna col Bambino e S. Rocco), seicenteschi (Francesco Carpani e Domenico Caresana, Isidoro Bianchi) e settecenteschi (stucchi e tele di Diego e Carlo Innocenzo Carloni,considerato il maggiore pittore Lombardo dell’epoca rococò). Inoltre vengono conservate tele attribuite alla scuola del Luini, di Gianbettino Cignaroli e di Carlo Francesco Nuvolone.

Attraversando la chiesa e uscendo dalla porta principale della Basilica si giunge sulla pittoresca piazza S. Fedele con case rinascimentali di tipo a sporto . Proseguendo a destra entriamo in via Bernardino Luini . Da Via Luini la prima via a destra é via Indipendenza che ci permette, svoltando in fondo a sinistra di rientrare in via Vittorio Emanuele . A sinistra s’apre via Rusconi; degno di nota è Palazzo Rusconi, dalle forme medioevali e rinascimentali. Proseguendo lungo via Vittorio Emanuele finalmente si giunge in piazza Duomo dove la Cattedrale rappresenta il più insigne monumento comasco. Costruita a partire dal XIV sec. e terminata agli inizi del XX, con marcate caratteristiche gotico–rinascimentali, presenta comunque una armonica fusione di tutti gli stili (la settecentesca cupola è opera dello Juvara) che lasciarono la loro testimonianza in questa lunga fase di costruzione. Sono qui presenti opere d’arte di insigni autori quali: Rodari, Luini, Morazzone, Gaudenzio Ferrari e tanti altri. Nella piazza il negozio Vitrum fu realizzato su progetto dell’Arch. G. Terragni .

 vitrum_foto di Giuseppe De Toma

monumento ai cadutiSempre diritto si giunge in P.zza Cavour dove la facciata del’Hotel Metropole-Suisse è opera dell’architetto G. Terragni. Da qui si ha una splendida vista del primo bacino del lago. Da qui, costeggiando il lago, vi sono le due tipiche passeggiate: a destra superando la Funicolare si arriva a villa Geno già dei Marchesi Cornaggia-Medici, mentre a andando a sinistra si arriva ai Giardini Pubblici dove, disseminati nei prati, vi sono resti di colonne e reperti architettonici romani e il Monumento alla Resistenza Europea. Vi si trovano, inoltre, il Tempio Voltiano che conserva cimeli del grande scienziato, il Monumento ai caduti realizzato del Terragni su di un disegno del Sant’Elia. Nei pressi, sempre di G. Terragni, il Palazzo Novocomum e la casa Giuliani              Frigerio, ultima opera dell’architetto. 

monumento alla resistenza europea

Successivamente si incontrano le strutture sportive, volute dal piano regolatore “CM8” del 1934, cui partecipò anche l’Architetto Terragni, quale: la Canottieri Lario, lo Yacht club e lo Stadio, con l’Hangar, che ospita pure una scuola per piloti di Idrovolanti unica nel suo genere in Europa. Da questo punto la splendida passeggiata che costeggia i parchi e le rispettive ville Neoclassiche, tra cui Villa Saporiti ora sede dell’Amministrazione Provinciale, giunge quindi a Villa Olmo, costruita per volere del marchese Innocenzo Odescalchi, della famiglia del Papa Innocenzo XI.

Se invece da piazza Cavour si procede a sinistra, sotto l’antico porticato, si giunge in piazza A. Volta, recentemente riammodernata, dove a destra della statua dedicata al grande scienziato, opera di Pompeo Marchesi. In questa piazza vi è Palazzo Olginati-Rovelli, altra tappa del soggioro di Garibaldi. La prima via a sinistra è via Diaz , in fondo alla quale stanno la Pinacoteca, che ha sede in Palazzo Volpi, e la chiesa di S. Donnino, con affreschi del Fiammenghino, Antonio Crespi detto il Bustino, Domenico Caresana e altri. Sempre da piazza A. Volta, percorrendo solo pochi metri si arriva in piazza Mazzini, con il relativo monumento, dove è visibile sulla destra la facciata del palazzo del Duca con rifacimenti ottocenteschi. A sinistra da via Olginati inizia il quartiere medioevale detto “la Cortesella”. Qui notevole è casa Bazzi -n° 3-, con le sue bifore medioevali . Più avanti, in piazza Perretta, i “moderni” edifici sorgono sulla parte abbattuta della “Cortesella” in attuazione al già citato piano regolatore CM8 . Girando invece a destra si trova via Vitani, parte più significativa della “Cortesella” con le case Medievali e Rinascimentali. Ivi il notevole affresco della “Dama” diventato simbolo del quartiere . Andando a sinistra si può vedere il palazzo che ospitò il Vecchio Municipio, ossia quello precedente alla attuale sede. Proseguendo in via Primo Tatti è possibile ammirare più avanti la chiesa di S. Amanzio detta del “Gesù”, in quanto sede dei Gesuiti sino alla soppressione dell’Ordine. A destra dopo via Collegio dei Dottori si giunge in via Lambertenghi, che offre la vista di alcune case con facciate medioevali . Quindi si giunge in via Volta, dove avevano dimora alcune delle più importanti famiglie cittadine tra cui i Raimondi -n° 77-, i Mugiasca -n° 85- (entrambe le case su disegno dell’architetto Simone Cantoni), la casa natale di Alessandro Volta, gli Odescalchi (il cui palazzo, venne parzialmente “rifatto” negli anni ’60 del secolo scorso, adattandolo a Biblioteca Comunale); guardando verso piazza Volta, dopo alcuni metri vi è la chiesa dei santi Carlo ed Eusebio, con un pronao neoclassico con sei colonne ioniche aggiunte nel 1830. All’interno la tela raffigurante S. Eusebio è opera di Carlo Innocenzo Carloni, che abitò anch’egli in questa via. Alla fine di via Volta, costeggiando le mura, ripassando da porta Torre, giungendo alla terza Torre detta di S. Vitale e superato il passaggio a livello si giunge in Viale Lecco alla fine del quale sono visibili sulla sinistra il Teatro Sociale, e l’Abside del Duomo, mentre sulla destra la Casa del Fascio, opera dell’Architetto Terragni. Sempre diritto, seguendo la ferrovia, si arriva nuovamente al lago. A destra la chiesa Gotico-rinascimentale di S. Agostino Già convento egli Eremitani .

Partendo da Porta Torre, in direzione di via Milano troviamo, Piazza Vittoria con la statua di Garibaldi, opera di Vincenzo Vela. Superata la statua, girando a destra si entra in via Mugiasca per uscire in via Cadorna, in fondo alla quale ha sede il Conservatorio di Musica “G. Verdi”. L’edificio, un tempo Ospedale della Città, conserva ancora alcuni affreschi e il chiostrino rinascimentale. Girando a sinistra in via Cadorna e poi la prima a destra, via Croce Rossa la cui prosecuzione è Via Gramsci, si giunge alla Questura in Viale Innocenzo XI. A sinistra è necessario attraversare viale Roosevelt per giungere in Via S. Abbondio e sull’antica strada Regina Teodolinda; qui possiamo ammirare la splendida Basilica romanica di S.Abbondio patrono della Città, che conserva, all’interno, sull’abside un notevole ciclo di affreschi medioevali.

Alla fine della visita possiamo osservare come Como sia una città in cui convivono e si respirano due millenni di storia in uno scenario incantevole da mozzare il fiato.

Altri negozi che aderiscono all’Accademia delle Arti e dei Commerci S. Giuliana:

A cura dell’Accademia delle Arti e dei Commerci S. Giuliana


Testo: Oscar Tajetti

Fografie: Guido Rovi

in memoria di Cesare Sibilia, di cui ricordiamo la scomparsa, il quale aveva collaborato alla pagina.


(*) Enoteche che aderiscono al pacchetto Turistico per la degustazione di Vini tipici dell’Antica Provincia e Diocesi di Como

1) Presentando l’apposito tagliando riceverete un omaggio serico.